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SIBERIA

4 mesi nella Repubblica di Sakha con i nomadi Dolgan ed Even

La Siberia occupa il 67 per cento del territorio della Russia ed è abitatada più di 30 gruppi etnici indigeni. La Repubblica di Sakha con i suoi 3.100.000 kmq, un territorio pari a 10 volte l'Italia e solo un milione diabitanti, è la regione più estesa. Si trova circa per metà oltre il Circolo Polare Artico ed è tutta dentro la zona del PERMAFROST, il suolo permanentemente ghiacciato.

Lo strato attivo superficiale, quello cioé che si scioglie durante l'estate per ricongelare d'inverno, è di circa 3 metri e lo strato profondo che non si è più scongelato dall'ultima era glaciale, circa 10.000 anni fa, varia da una profondità di 300 fino a 1500 metri. In Yakutia, non a caso, nel villaggio di Oimyakon, c'è il “Polo del Freddo”, il luogo abitato più freddo del mondo dove sono state registrate temperature di -71° C.

Un tempo cacciatori, oggi i nomadi Dolgan sono esperti allevatori di renne (Rangifer tarandus). Sono appena 7330 di cui il 70% vive nella penisola di Taimyr e il resto nel distretto di Anabar, nella Repubblica di Sakha (ex Yakutia).

Dal loro gregge ricavano pelli e carne vendute in tutta la Siberia. In Yakutia, le renne sono più di 20.000. Ognuna delle 7 diverse “brigate”, i clan di allevatori, ne possiede 3000.

Nonostante il crollo dell'Urss e delle “comuni”, la maggioranza delle famiglie della tundra riceve un salario dal Governo, che ancora oggi è proprietario delle renne e mira a controllare un territorio ricchissimo di petrolio e di diamanti (il 99% di quelli estratti in Russia, che copre un quarto della produzione globale, viene da qui). I nomadi sono proprietari di 20, 30 animali al massimo e vanno a caccia di renne selvatiche per nutrirsi. Se, come accade, i lupi ne uccidono qualcuna del Governo, i Dolgan devono restituire il denaro. Oggi, tuttavia, la Federazione Russa, favorisce una certa indipendenza dei popoli indigeni.

I Dolgan, unici al mondo, vivono nelle BALOK, case di legno provviste di pattini per essere trainate dalle renne, costruite sull'esempio di quelle dei primi mercanti di pellicce russi. Qui, in 4 metri per 3, abitano 4-5 persone. All'interno, due o tre letti singoli o un grande letto comune, una piccola finestrache viene oscurata con pelli di renna, un tavolino e una stufa.

D'inverno, dalla costa artica del Nord, i nomadi scendono più a Sud per accamparsi non lontano dal limite settentrionale della foresta di conifere, fonte di legna da ardere: per trovarla, quando la riserva finisce, compiono spostamenti di 10-12 ore nella stessa giornata a -50°C. Servono fino a tre giorni di slitta per trovare laghi gelati puliti da dove prendono il ghiaccio, l'acqua per cucinare. I Dolgan amano gli spazi aperti. Le BALOK non sono altro che un luogo di sopravvivenza.

La vera casa, quella che hanno nel cuore, è l'orizzonte lontano,oltre il quale c'è sempre il nulla, di cui non hanno mai paura. Ogni mattina catturano col lasso le poche renne rimaste al campo, le legano alle slitte e raggiungono il gregge che si è allontanato per riportarlo all'accampamento. Poi, un giorno, le renne vanno troppo lontano: è tempo di partire. D'inverno i Dolgan spostano le carovane ogni 15 giorni.

I nomadi mangiano carne di renna cotta, buonissima e leggera, e STRAGANINA, pesce crudo intero e congelato che va intinto nel sale. Ma il fegato e i reni della renna, sempre crudi e congelati, sono le prelibatezze della tundra.

E' sera, accendiamo le candele. Anufri junior, viene nella mia BALOK. Gli chiedo: “Se tu potessi andar via da qui, quale luogo ti piacerebbe visitare?” “Parigi!” risponde Anufri senza esitazione. “Perché proprio Parigi?” “Una volta, quando ero nel villaggio di Yuriung Khaia ho visto alla televisione un documentario sulla Torre Eiffel e mi piacerebbe salirci in cima per sapere che effetto fa vedere dall'alto tutte le luci di una grande città...” Domani è il giorno del KARAL, il conteggio delle renne, molti uomini sono venuti da altri accampamenti per dormire nelnostro ed aiutare Ivan e la sua famiglia. Ognuno esprime il suo sogno segreto: Ivan, il capo dell'accampamento, vorrebbe vedere le piramidi d'Egitto, Zinaida invece vorrebbe conoscere i Lapponi e confrontare le sue renne con le loro....

“Se vi dessero un lavoro in uno di questi luoghi ci andreste?” chiedo curiosa. Silenzio totale. Ivan alza la testa, si fa portavoce di tutti e mi guarda negli occhi con una sicurezza sconcertante: “Noi, non lasceremmo mai le nostre renne”.

 

DIBATTITO

Osservatela bene! Una grande carta geografica fisica, è sempre di tanti colori, che indicano le montagne e le pianure, i mari e i fiumi, i vulcani e le isole, i ghiacciai, i deserti e tutto il resto... Così era ed è la Terra. I primi esseri viventi, per sopravvivere, non fecero altro che adattarsi a queste diverse caratteristiche del territorio. Nacque così, spontaneamente, la preziosa varietà. In ogni forma di vita. Voglio immaginare un momento, nella storia del mondo, in cui la convivenza tra “diversi” è stata pacifica...
Forse, il deterioramento di questo giardino di armonia, cominciò quando l'uomo, molto più evoluto, non dovendosi più preoccupare della pura sopravvivenza, ebbe il tempo di considerare la propria differenza un buon motivo di vanto e una forma di potere....

Cari bambini,

vi piace oppure no che nel mondo esistano tanti popoli diversi dal vostro?
Perché vi piace o perché non vi piace?
Secondo voi in che cosa sono “diversi” questi popoli?
Queste diversità vi fanno paura o vi incuriosiscono?
Una persona “diversa” è meno importante di voi e dei vostri soliti amici?
Come reagireste se adesso, nella vostra classe, entrasse un bambino nomade
siberiano? Che cosa gli raccontereste? Che cosa vi fareste raccontare?

 

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