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conferenze per le scuolescarica PDF
SIBERIA4 mesi nella Repubblica di Sakha con i nomadi Dolgan ed Even
Lo strato attivo superficiale, quello cioé che si scioglie durante l'estate per ricongelare d'inverno, è di circa 3 metri e lo strato profondo che non si è più scongelato dall'ultima era glaciale, circa 10.000 anni fa, varia da una profondità di 300 fino a 1500 metri. In Yakutia, non a caso, nel villaggio di Oimyakon, c'è il “Polo del Freddo”, il luogo abitato più freddo del mondo dove sono state registrate temperature di -71° C.
Dal loro gregge ricavano pelli e carne vendute in tutta la Siberia. In Yakutia, le renne sono più di 20.000. Ognuna delle 7 diverse “brigate”, i clan di allevatori, ne possiede 3000. Nonostante il crollo dell'Urss e delle “comuni”, la maggioranza delle famiglie della tundra riceve un salario dal Governo, che ancora oggi è proprietario delle renne e mira a controllare un territorio ricchissimo di petrolio e di diamanti (il 99% di quelli estratti in Russia, che copre un quarto della produzione globale, viene da qui). I nomadi sono proprietari di 20, 30 animali al massimo e vanno a caccia di renne selvatiche per nutrirsi. Se, come accade, i lupi ne uccidono qualcuna del Governo, i Dolgan devono restituire il denaro. Oggi, tuttavia, la Federazione Russa, favorisce una certa indipendenza dei popoli indigeni.
D'inverno, dalla costa artica del Nord, i nomadi scendono più a Sud per accamparsi non lontano dal limite settentrionale della foresta di conifere, fonte di legna da ardere: per trovarla, quando la riserva finisce, compiono spostamenti di 10-12 ore nella stessa giornata a -50°C. Servono fino a tre giorni di slitta per trovare laghi gelati puliti da dove prendono il ghiaccio, l'acqua per cucinare. I Dolgan amano gli spazi aperti. Le BALOK non sono altro che un luogo di sopravvivenza.
I nomadi mangiano carne di renna cotta, buonissima e leggera, e STRAGANINA, pesce crudo intero e congelato che va intinto nel sale. Ma il fegato e i reni della renna, sempre crudi e congelati, sono le prelibatezze della tundra.
“Se vi dessero un lavoro in uno di questi luoghi ci andreste?” chiedo curiosa. Silenzio totale. Ivan alza la testa, si fa portavoce di tutti e mi guarda negli occhi con una sicurezza sconcertante: “Noi, non lasceremmo mai le nostre renne”.
DIBATTITOOsservatela bene! Una grande carta geografica fisica, è sempre
di tanti colori, che indicano le montagne e le pianure, i mari e
i fiumi, i vulcani e le isole, i ghiacciai, i deserti e tutto il
resto... Così era ed è la Terra. I primi esseri viventi,
per sopravvivere, non fecero altro che adattarsi a queste diverse
caratteristiche del territorio. Nacque così, spontaneamente,
la preziosa varietà. In ogni forma di vita. Voglio immaginare
un momento, nella storia del mondo, in cui la convivenza tra “diversi” è stata
pacifica... Cari bambini,vi piace oppure no che nel mondo esistano tanti popoli diversi dal
vostro?
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