Ogni volta che torno da un viaggio mi piace trasmettere ad altri le esperienze vissute in Paesi stranieri. Una piazza, una scuola, una biblioteca, un centro culturale, oppure semplicemente un prato. Ogni luogo è adatto, al sole o sotto le stelle, per narrare una storia e mostrare, con immagini fotografiche, intimi frammenti di mondi lontani.

Quando si provano forti emozioni, quando si scopre qualcosa di nuovo, di curioso, di diverso, qualcosa che ci stimola a riflettere, a ridere o a sorridere, a rimanere in silenzio oppure a parlare, a vivere o a sognare... e perché no, anche a piangere...
Quando “là fuori” qualcosa accade, il primo istinto è di raccontare.

Forse, perché raccontando, le sensazioni passate tornano a vivere nel presente ed il nostro piacere si rinnova o il nostro dolore si spegne. Forse perché quando l’emozione arriva a un altro cuore, e poi a un altro e poi a un altro ancora, sentiamo vibrare l’universo intero e ci sembra che la vita si prolunghi all’infinito...
Forse è per questo che si racconta...

 

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